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Filosofo della natura e padre del pensiero moderno, Francesco Bacone fu anche un uomo di mondo e uno spirito arguto. Non stupisce che verso la fine della sua vita abbia iniziato a collezionare aneddoti, antichi e moderni, accomunati dal mettere in luce ed esaltare l'intelligenza umana: "miniere di sale", per dirla con Cicerone, ovvero storie brevissime che, oltre a essere godibili di per sé, possono essere sfruttate in contesti tra i più solenni e seri, conferendo loro un sapore che non avevano. In questa curiosa raccolta (pubblicata per la prima volta nel 1625), troviamo così filosofi antichi come Talete e Platone, ma anche re e principi, giudici e mercanti, tutti immortalati nel bel mezzo dell'occasione più adatta per esercitare la propria prontezza di spirito. Non basta infatti pensare bene; in certe occasioni, alla verità di ciò che si dice occorre aggiungere la rapidità della risposta e l'incisività capace di rendere memorabile ciò che si afferma. L'agilità della mente, unita al senso dell'umorismo, può rivelarsi l'ultima consolazione offerta al saggio nel momento in cui la situazione si è fatta disperata.